Se il titolo di questo articolo ti ha incuriosita è sicuramente perché hai pensato tu stessa che dovresti smettere di fumare. Il primo passo è dunque compiuto, perché ogni cosa inizia nella nostra mente. Non è facile passare dai pensieri ai fatti, sia perché la sigaretta solitamente rappresenta un’abitudine e uno svago dallo stress quotidiano, sia perché è il vizio dei vizi, molto duro da lasciar andare.
Eppure il fumo rappresenta una dipendenza a tutti gli effetti, come l’alcolismo o la ludopadia. E può fare molto male alla nostra salute e a quella di chi ci sta accanto. E parlo da ex fumatrice!
Qualche numero può fornirci una visione più chiara di ciò che provoca il fumo.
Numeri sul tabagismo
Solo in Unione Europea, il fumo del tabacco è causa di 700.000 morti ogni anno, di cui 93.000 solo in Italia, nonché il primo tra i fattori di rischio per la salute.
27 sono le malattie causate principalmente da questo vizio. Broncopneumopatie croniche ostruttive, altre patologie a carico dei polmoni, cancro al polmone o ad altri organi vitali, vasculopatie e cardiopatie.
Ogni fumatore potrebbe rientrare nella statistica che ritiene la sua vita media è inferiore di 14 anni rispetto a un non fumatore, il 25% delle vittime ha un’età tra i 35 e i 65 anni.
Con riguardo alle donne, un recente studio ha mostrato che nell’Unione Europea la mortalità a causa del tumore al polmone continua ad aumentare e la sua causa principale è il tabagismo, con un’incidenza media più elevata tra le donne con più di 65 anni, le quali hanno cominciato a fumare in giovane età.
Purtroppo, dopo la pandemia del 2020, si è verificato un sensibile aumento del numero di fumatori del 2,2%. Contribuisce all’incremento anche la diffusione delle sigarette elettroniche e di quelle a tabacco riscaldato, che hanno attecchito soprattutto tra i più giovani.
Perché non riesco a smettere di fumare?
La dipendenza dalla sigaretta è provocata dalla dopamina, un neurotrasmettitore che viene prodotto dal nostro cervello e ci dà una sensazione di gratificazione. Quando fumi una sigaretta, i livelli di dopamina nell’organismo aumentano provocando un senso di piacere e benessere generale. Questa sensazione si prova anche se siamo sotto l’effetto di droghe o abbiamo alzato il gomito con gli alcolici. Con il passare del tempo, quella sensazione di godimento viene ricercata dal nostro cervello che ci porta a sentire il bisogno di fumare per soddisfarlo.
Così ha inizio. Quello che avviene dopo è abitudine al gesto, si arriva a fumare anche mentre si fa dell’altro.
Cammini e fumi, aspetti un’amica e accendi una sigaretta, hai cinque minuti di svago e li usi per fumare.
Inoltre, la sigaretta aumenta il nostro livello di attenzione, ci distrae nei momenti stressanti, riduce l’appetito e aumenta il senso di ansia. Tutti questi fattori contribuiscono a creare un circolo vizioso nel quale la sigaretta è parte del nostro quotidiano e, nonostante tu sappia che ci sono dei rischi per la salute e non solo, non riesci a farne a meno.
Perché smettere di fumare?
Come in tutte le scelte che compiamo nella vita, potrebbero esserci – e ci sono – mille motivi per smettere di fumare, ma ciascuna di noi deve scegliere spontaneamente di farlo. Nessuna persona esterna potrebbe convincerci ad abbandonare la sigaretta, nemmeno le scritte e le immagini sui pacchetti lo hanno saputo fare!
Mi prendo la libertà, però, di provare a fornirti alcuni motivi oggettivamente validi per i quali sarebbe meglio smettere.
La tua salute
Con i numeri forniti nell’articolo è già intuibile a cosa mi riferisco. Secondo l’OMS, nella nostra società, il fumo di sigaretta è la più importante causa di morte tra quelle che si potrebbero evitare.
Ad esempio, il collegamento tra il tabagismo e lo sviluppo del cancro, al polmone, al cavo orale, alla gola, gli infarti, l’enfisema e altre malattie polmonari croniche è dimostrato scientificamente. I fumatori incorrono inoltre, con più alte probabilità, nel rischio di sviluppare tumori al seno, all’intestino, alla vescica o ad altri organi vitali. Il sistema immunitario di un soggetto fumatore sostiene uno stato infiammatorio cronico, perciò non lavora in maniera ottimale. Ciò potrebbe favorire l’insorgenza di cellule tumorali e comprometterebbe la capacità dell’organismo di contrastare la formazione di neoplasie.
La salute è una sola, si dice.
Sembra un’ovvietà, una frase detta tanto per dire, eppure è pura verità. I fattori di rischio per la salute sono importanti e riguardano anche la possibilità di non poter tornare indietro. Oltre ad accorciare potenzialmente la vita, essa potrebbe essere compromessa, incorrendo in situazioni di grave invalidità che ne modificano la qualità. Ed è giusto esserne consapevoli, per sé e per le persone che ci sono accanto e che ci amano.
Il risparmio economico
Considerando una media di 20 sigarette al giorno e la spesa di circa 5 euro a pacchetto, una sola persona residente in Italia arriva a spendere 150 euro al mese e 1.800,00 euro all’anno in sigarette. Ragionandoci così, banalmente, con quella cifra ci si paga una bella vacanza da qualche parte nel mondo, potresti comprarti quella borsa che hai sempre desiderato o uscire a cena due volte in più al mese… insomma, soddisfare qualunque desiderio.
La spesa della sanità pubblica per curare le malattie connesse al fumo è alle stelle. Da uno studio condotto dall’Oms, nel 2012 il 5,7% della spesa sanitaria mondiale sostenuta è attribuibile a queste malattie. Parlando di cifre, 422 sono i miliardi di dollari spesi.
Impatto ambientale
Solo in Italia 14 miliardi di mozziconi di sigaretta finiscono in mare.
Dove si smaltisce il mozzicone?
Il 65% degli italiani fumatori non lo sa, o non è interessato a farlo correttamente. La sigaretta finita andrebbe gettata nei rifiuti indifferenziati, eppure le nostre strade urbane, laghi, fiumi, spiagge, campi sono piene di mozziconi. Questi resti, oltre a sporcare e deturpare l’ambiente, lo intossicano. Nei 10 anni circa che un mozzicone impiegherà a degradarsi fino a sparire, esso rilascerà sostanze tossiche nell’ambiente circostante, potrebbe essere scambiato per cibo da uccelli, pesci, tartarughe o altri animali marini. Questi pesci potrebbero morire avvelenati dalle tossine o soffocare, oppure potrebbero finire sulle nostre tavole con possibili gravi conseguenze per la nostra salute.
L’industria manifatturiera di tabacco ha anch’essa un peso importante per l’ambiente. Le coltivazioni di questa pianta si trovano in ogni parte del mondo e, con riguardo all’Europa, l’Italia ne è il primo produttore. L’impatto ambientale riguarda sia la deforestazione e l’impoverimento del suolo, che l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti. I rifiuti solidi prodotti dall’industria del tabacco sono pari ad oltre due milioni di tonnellate e anch’essi vanno a distruggere gli ecosistemi e l’ambiente che ci circonda.
Conclusione
Tutti questi dati possono fornirti il mordente per smettere di fumare. Io ce l’ho fatta da ormai 12 anni e ne sono molto felice. In un altro articolo proverò a darti qualche consiglio per aiutarti nel percorso di uscita dalla dipendenza, che sembra impossibile solo finché non si compie il primo passo. Provare per credere!
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